In Italia ogni anno sprechiamo il 42% dell’acqua immessa nel circuito idrico
L’acqua è uno degli elementi su cui la crisi climatica si sta abbattendo con più forza, e - mai come negli ultimi mesi - ne stiamo avendo la riprova. Siccità, scioglimento dei ghiacciai, desertificazione, tutti fenomeni che impongono un impegno immediato da parte di tutti. Un esempio: l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha rilevato che a inizio settembre la percentuale di riempimento del lago di Como era del 5%, il 15% per il lago Maggiore e il 27% per il Garda. Valori in larga parte prossimi o addirittura inferiori ai minimi storici dal 2003 (rispettivamente 7%, 11% e 3%).
Lago di Como
Lago Maggiore
Lago di Garda
Fonte: ADBPO 7 Settembre 2022
In Italia ogni anno sprechiamo il 42% dell’acqua immessa nel circuito idrico
La svolta passa, tra le altre cose, dall’efficientamento della rete idrica nazionale. Si tratta infatti di un tema affrontato anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha destinato a questo tipo di interventi oltre 900 milioni di euro. Secondo un’analisi Istat che fa riferimento a dati del 2018 - gli ultimi disponibili - nel nostro Paese sprechiamo il 42% dell’acqua immessa nel circuito : degli 8,2 miliardi di metri cubi che entrano nel sistema solo 4,7 arrivano agli utenti, e buona parte delle perdite è dovuta al cattivo stato delle tubature, mediamente vetuste. Non si tratta solo di parti danneggiate, ma di tutta una serie di piccoli malfunzionamenti che precludono il risultato finale. Stimando un consumo medio di 215 litri al giorno per singolo cittadino, emerge che senza sprechi si riuscirebbe a soddisfare la domanda d’acqua di circa 44 milioni di persone in più ogni anno.
Fonte: Istat – Elaborazione dati: A2A
Anche in A2A stiamo lavorando per ridurre le perdite e migliorare lo stato della rete idrica: sfogliando le pagine del nostro Bilancio integrato 2021 emerge che - negli ultimi quattro anni - gli sprechi sulle nostre reti sono diminuiti del 15%.
L’efficientamento del sistema dipende prima di tutto da un monitoraggio ottimale e da una corretta raccolta dei dati. Si tratta di un campo in cui le startup possono fornire un contributo rilevante: per questo cerchiamo di coinvolgerle, andando incontro alle loro esigenze di rapidità e semplificazione delle procedure. Di norma il lavoro sui progetti pilota prevede tre fasi: identificazione dei fabbisogni di innovazione, scelta delle nuove tecnologie e avvio e gestione delle sperimentazioni.
L’efficientamento del sistema idrico dipende prima di tutto da un monitoraggio ottimale e da una corretta raccolta dei dati
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Un adeguato monitoraggio è una prerogativa fondamentale anche per una gestione ottimale del sistema fognario. Tubature di acque reflue danneggiate potrebbero comportare la fuoriuscita di emissioni inquinanti nell’ambiente, o l’ingresso nel sistema di acque parassite.
Alcuni studi hanno rilevato che - nonostante il molto tempo dedicato ai controlli tradizionali che prevedono l’intervento umano - circa una problematica su quattro o non viene rilevata, o viene classificata in modo errato. Le difficoltà nello scovare i difetti si riflettono in costi evitabili. Il 15% dei sistemi di fognatura viene sostituito quando non sarebbe necessario farlo, mentre il 20% di essi viene sistemato troppo tardi, quando ormai i guasti sono tali da dover installare un impianto nuovo.
delle fognature sostituite quando non necessario
aggiustate troppo tardi, quando occorre metterne di nuove
Nello specifico, l’obiettivo di efficientare le nostre infrastrutture idriche e le reti fognarie ha trovato in Pallon il partner ideale. La startup - nata nel 2019 all’interno del Politecnico di Zurigo - ha sviluppato un software di computer vision in grado di analizzare i filmati effettuati da un robot all’interno delle tubazioni delle acque di scarico, così da individuarne le imperfezioni in modo più veloce e dettagliato rispetto a quanto è nelle possibilità di un operatore.
Il software - tra le altre cose - è in grado di ridurre fino al 20% i tempi delle ispezioni visive e del 90% quelli necessari all’analisi dei video. Oltre a una significativa riduzione di costi, questo progetto consentirà di rendere le reti fognarie sempre più sicure, limitando ulteriormente le emissioni di sostanze inquinanti nel territorio circostante. Un lavoro molto importante, in un settore critico per il nostro Paese. Come spiegato dal Wise (Freshwater information system for Europe), in Italia nei centri urbani vengono generati circa 15,6 milioni di metri cubi di acque reflue al giorno, e solo il 56% di questi viene trattato in linea con la legislazione europea, a fronte di un obiettivo del 95%.
Grazie alla computer vision, Pallon consentirà di rendere più sicure le reti fognarie e di limitare ulteriormente le emissioni inquinanti
Non è tutto. Oltre ai benefici appena elencati, Pallon è anche un eccellente collettore di dati. Un tema che in azienda è molto sentito, e che in futuro sarà sempre più al centro della transizione digitale: non a caso, l’Unione Europea sta lavorando a un pacchetto di riforme che puntano a favorire la nascita di un’economia data-driven sempre più aperta e regolamentata, rivoluzionando il mercato europeo. Grazie - dunque - anche all'introduzione di queste novità legislative, la partnership con Pallon rappresenta un passo in avanti verso l’obiettivo di diventare una data-driven Company.
Risorse utili
Il nostro metodo
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