Nuvole di punti, laser scanner e tecnologie SLAM: la digitalizzazione dei rilievi con LiDAR riduce la complessità e aumenta l’efficienza. Un percorso di innovazione che ottimizza la gestione degli asset idroelettrici e termoelettrici, migliorando la precisione delle misurazioni, riducendo i tempi di analisi e garantendo maggiore sicurezza. Il progetto prevede l’uso di dispositivi avanzati e software di elaborazione per trasformare i dati in modelli 3D dettagliati.
Il processo di rilievo degli asset aziendali nelle centrali idroelettriche ha da sempre rappresentato una sfida complessa e dispendiosa. La metodologia tradizionale prevedeva operazioni fortemente manuali, basate sulla ricerca e analisi di disegni CAD archiviati e spesso non aggiornati. Questa pratica rallentava significativamente le attività di progettazione e manutenzione, rendendo necessaria una verifica in loco per aggiornare le misurazioni. In assenza di dati digitalizzati, era spesso necessario affidarsi a società esterne specializzate in rilievi 3D.
Questa dipendenza esterna ha spesso generato tempi lunghi e costi elevati, oltre a una gestione frammentata delle informazioni. Basti pensare a come questa modalità di rilievo sia stata, nel tempo, necessaria per tracciare dati su più di 25 dighe, 30 cabine AT, 30 sale macchine, 30 km di condotte forzate e oltre 400 km di opere di derivazione. La raccolta di dati è stata, inoltre, ostacolata dalla difficoltà di accesso a determinate aree, come condotte forzate, dighe o cunicoli, che richiedevano personale specializzato e interventi spesso rischiosi.
Il processo risultava così non sempre efficiente. Un ulteriore problema era rappresentato dalla mancanza di un’integrazione centralizzata delle informazioni. I dati raccolti, infatti, non venivano automaticamente aggiornati in un sistema condiviso, rendendo difficile la collaborazione tra i diversi team e la consultazione remota da parte degli operatori. Questa situazione, non solo portava a un rallentamento della progettazione di nuovi interventi, ma aumentava, inoltre, i costi di manutenzione e il rischio di guasti imprevisti.
L’introduzione della tecnologia LiDAR (Light Detection and Ranging) ha rappresentato in questo senso una vera rivoluzione nella gestione dei rilievi degli asset idroelettrici. Si tratta di una tecnologia basata sull’utilizzo di impulsi laser per mappare con estrema precisione gli ambienti circostanti, permettendo di superare le limitazioni dei metodi tradizionali, riducendo i tempi di rilevamento e migliorando l’affidabilità dei dati. Lanciando impulsi verso l’oggetto, questi vengono poi riflessi dagli oggetti stessi e tornano al dispositivo. Il tempo impiegato per percorrere il tragitto consente di calcolare con precisione la distanza e generare una “nuvola di punti” tridimensionale, che rappresenta con grande dettaglio la superficie rilevata.
Il progetto, sviluppato insieme al team Innovazione, ha avuto inizio con una fase di scouting per individuare le tecnologie più adatte, valutando tre diverse startup prima di scegliere di affidarsi a Spektra, parte del gruppo Trimble, leader nel rilevamento avanzato. Sono stati acquistati quattro dispositivi LiDAR, due laser scanner statici e due tecnologie SLAM (Simultaneous Localization and Mapping), ideali per coprire vaste aree e utilizzabili su droni per raggiungere zone impervie. La prima tipologia offre maggiore precisione e risulta estremamente adatta a rilevamenti su grandi distanze, mentre la seconda ha una precisione minore ma con una capacità di coprire aree più ampie e la possibilità di essere installata su droni che aiutano a raggiungere le zone più impervie.
Oltre agli strumenti hardware, il progetto include Realworks, un software che trasforma le scansioni in modelli 3D dettagliati. Per garantire un utilizzo ottimale delle nuove tecnologie, è stata organizzata una fase di formazione con 15 colleghi coinvolti in sessioni pratiche presso la centrale di Lovero e un approfondimento specifico in sede Spektra per l’apprendimento del software. La successiva fase di sperimentazione, tra marzo e luglio 2024, ha visto i dispositivi impiegati in rilievi su diverse aree strategiche, permettendo di testare il funzionamento in contesti differenti e risolvere eventuali criticità operative.
La scelta di internalizzare il processo e di dotare i nostri gruppi di lavoro di dispositivi di proprietà ha permesso di abbattere i costi operativi e di aumentare il livello di autonomia e controllo sulla gestione degli asset.
Per noi di A2A, il progetto LiDAR ha segnato un cambio di paradigma nella gestione degli asset idroelettrici, apportando numerosi vantaggi in termini di efficienza, sicurezza e riduzione dei costi. L’integrazione di LiDAR, infatti, non solo migliora la qualità e la rapidità dei rilievi, ma consente di creare un modello digitale condiviso che facilita la collaborazione interna, ottimizzando la manutenzione e la progettazione futura. Con questo progetto, A2A compie un passo importante verso una gestione più smart e digitale degli asset, riducendo l’impatto ambientale e migliorando la sostenibilità delle operazioni.
L’obiettivo a lungo termine è quello di consolidare il LiDAR come tecnologia chiave per la digitalizzazione completa degli asset, accelerando lo sviluppo del progetto Digital Twin, che permetterà di monitorare in tempo reale lo stato delle infrastrutture, prevedere interventi di manutenzione e ottimizzare la gestione operativa.
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